L’umorismo come risorsa di coping

In tutta la variabilità di strategie e risorse a cui attingere, c’è n’è una che forse passa in sordina, ma che riveste in realtà un ruolo importante: l’umorismo. Ogni giorno ci passano davanti agli occhi meme simpatici che tengono il conto dei giorni di isolamento, video di gente a casa che si inventa di tutto per scampare alla noia e non cedere allo sconforto, vignette ironiche sull’ultima versione dell’autocertificazione, vicini di casa che cantano Azzurro alla finestra, e forse non ci rendiamo conto dell’importanza di quel sorriso che ci strappano o che strappiamo alla persona a cui magari li giriamo per condividere una risata.

Se, in apparenza, il ruolo regolatore dell’umorismo nelle piccole difficoltà quotidiane può sembrarci più plausibile ed accettabile rispetto a quello rivestito in una situazione drammatica come quella di una pandemia mondiale, occorre innanzitutto esaminare quelli che sono gli effetti fisiologici dell’umorismo sull’organismo, poichè questi sono il punto comune alle molte teorizzazioni derivanti dalle diverse prospettive psicologica, sociologica, linguistica e antropologica. In primis l’umorismo è associato alla riduzione della tensione muscolare e del ritmo cardiaco e respiratorio, facilmente sperimentabili negli stati d’ansia e di rabbia, ma anche al potenziamento del sistema immunitario(Moran; Massan, 1997), nonché  alla liberazione di sostanze come le beta-endorfine, note per il loro effetto analgesico, agendo come un moderatore dello stress e, secondo un recente studio di Matsushima et al. (2017)  alle variazioni della pressione sanguigna, individuando, inoltre, questa risorsa inoltre come una delle strategie comunicative più efficaci nel generare benessere fisico e psicologico.

A livello di valutazione cognitiva della situazione stressante, diversi studi affermano che la caratteristica di incongruità dello stimolo umoristico, data dall’associazione di due situazioni tra loro distanti e quindi non correlate, faciliti il processo di re-interpretazione della situazione, permettendo di diminuire la percezione di difficoltà e accrescere la capacità di fronteggiare le conseguenze. Vi è inoltre, in letteratura, una crescente evidenza che l'umorismo possa incentivare la creatività, le capacità di problem-solving e la memoria.

Anche l’azione di regolazione emotiva dell’umorismo è piuttosto conclamata in letteratura; ad esempio un recente studio ha esplorato la relazione tra umorismo e salute psicologica in persone con un trauma pregresso, mostrando che maggiori livelli di umorismo si correlano ad una riduzione della sintomatologia post-traumatica e anche a una minore difficoltà a regolare le emozioni spiacevoli come ansia, paura o rabbia (Boerner, Joseph e Murphy, 2017).

L’umorismo può inoltre essere un’espressione attenuata e socialmente accettabile dell’aggressività, quando non trascende nel sarcasmo o nel cosiddetto “black humor”, in quanto quest’ultima è spesso una risposta alla frustrazione, nel rapporto con gli altri o con se stessi; se facendo umorismo è possibile regolare l’aggressività dell’altro, stimolando una reazione positiva, similmente saper ridere di sè modula l’aggressività che talvolta ci rivolgiamo contro, ad esempio con autocritiche o con pensieri svalutanti.

Sul piano della relazione con l’altro o con noi stessi, perciò, la generazione di umorismo, può bloccare l’irrompere dell’ansia, della paura o della rabbia. È in questo senso che l’umorismo si configura come una strategia di coping dei vissuti emotivi spiacevoli e delle situazioni problematiche (soprattutto quelle che non possono essere modificate): cogliere gli elementi comici di una situazione permette un sano distanziamento dal problema che riduce i vissuti di ansia, di frustrazione e d’impotenza, modificando la percezione delle difficoltà che stiamo vivendo. La sola capacità di notare situazioni potenzialmente umoristiche, non è però sufficiente a ridurre lo stress: rilevante è soprattutto la capacità di generare umorismo in una situazione attualmente stressante, piuttosto che possedere semplicemente un senso dell’umorismo o saperlo apprezzare. Il meccanismo che si suppone entrare in gioco è quello che consente di valutare l’evento critico  più come una sfida che come una minaccia: in questo modo il senso di auto-efficacia ed il padronanza vengono rinforzati.

Inoltre, l’umorismo è un potente facilitatore sociale; in quanto strumento comunicativo, permette la condivisione di idee, esperienze, valori ma anche la creazione di legami emotivi, incentivando la possibilità di creare importanti reti di supporto.

Questo ruolo sociale, assieme a quello di regolazione emotiva e di miglioramento della performance, è stato ben evidenziato dagli studi su personale sanitario ed operatori di soccorso, i quali sembrano essere particolarmente inclini all’utilizzo di questa risorsa nello svolgimento del proprio lavoro, nel quale sono esposti ripetutamente ad eventi stressanti e potenzialmente traumatici, e che è risultato essere un fattore protettivo per il loro benessere psicologico (Moran, Massan, 1997; Phua, 2005)

L’umorismo come strategia di coping degli stati dolorosi e delle situazioni stressanti, potrebbe quindi rivelarsi un’ottima risorsa nella situazione che stiamo vivendo e le cui conseguenze ci troveremo a fronteggiare in futuro; ciò non significa che sia opportuno anestetizzare le nostre emozioni o distaccarci completamente dal problema rifugiandoci nella facile ironia, ma prenderne consapevolezza attenuandone l’intensità dell’impatto che hanno su di noi, in modo tale da valutarli e predisporci al cambiamento, tutelando il nostro e l’altrui benessere psicologico.

 

Articolo a cura di: dr.ssa Lucinda Spinelli 

 

Bibliografia

Matsushima, E. (2017). Presentation of coping strategies associated with physical and mental health during health check-ups. Community mental health journal, 53, 3, pp. 297-305

Moran, Massam: “An evaluation of humor in emergency work” da Australian Journal of Disaster and Trauma Studies, 1997, 3. Tr. It. Luca Pezzullo 1999, da PSYCHOMEDIA: www.psychomedia.it.

Phua, Dh & Tang, H.K. & Tham, Kum-Ying. (2005). Coping Responses of Emergency Physicians and Nurses to the 2003 Severe Acute Respiratory Syndrome Outbreak. Official Journal of the Society for Academic Emergency Medicine. 12. 322-8.

Immagine tratta da burnabynow.com